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trento, trieste e il dovere d'italia 123

nalità in essa conglomerate vivevano tranquille, obbedienti al Governo centrale senza avanzare diritti nazionali. Vi fu un tempo in cui i ribelli nell’impero erano solo gli italiani. Tutti gli altri popoli, eccezion fatta dei polacchi, si adattavano alla supremazia tedesca o polacca in Austria, al dominio magiaro in Ungheria.

Si adattavano perchè erano i popoli senza storia o i popoli decaduti, i popoli privi di proprie classi dirigenti. Per quindici anni dal 1878 al 1893 il ministro Taaffe governò contro il liberalismo tedesco con il suo famoso eiserner Ring, l’anello di ferro, formato dalle minori nazionalità rappresentate quasi esclusivamente da elementi reazionari. Mancava nei ruteni, negli sloveni, nei serbo-croati e in buona parte degli stessi ceki e rumeni una chiara e forte coscienza nazionale. Non eran popoli. Eran greggie. Ma ora si sono rapidamente, fulmineamente quasi ridestati.

L’industrialismo, l’allargamento dei diritti politici e per ultimo la grande riscossa balcanica furono gli elementi vivificatori della coscienza nazionale.

L’industrialismo, penetrato nelle provincie più remote, creò nuove classi dirigenti e culturali, che non vollero più subire la direzione morale di altre nazioni. La cultura cominciò a diffondersi da prima nella borghesia, poi negli strati popolari. Il capitalismo che altrove produce solo la lotta di classe, provocava qui le lotte nazionali. L’allargamento successivo dei diritti politici, reclamato per ragioni sociali dal proletariato delle