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98 | al popolo italiano |
metodo di analisi del problema, non condivido le vostre argomentazioni, nè riconosco per buoni i dati di fatto che voi citate.
Il filo del vostro discorso, se i giornali non vi hanno tradito, è stato questo:
“Non dobbiamo curarci di chi dice che la guerra è bella. Dobbiamo invece indagare se è utile. Non è utile perchè dissangua i popoli. Per chi e perchè entrerebbe oggi in guerra l’Italia? Per Trento e Trieste. Ma queste regioni hanno bisogno d’esser redente? Non ci sono i savoiardi, i ticinesi, i maltesi che vivon bene sotto Governo non italiano? Ci potrebbero dunque stare anche gli italiani dell’Austria. Che se così non fosse converrebbe guardare un altro lato del problema. La loro redenzione costerebbe troppo, non compenserebbe il guadagno.„ E voi ammonite: “Cari fratelli, la spesa è troppo grave; restate pure sull’altra riva.„ Con ciò il socialismo non vuol negare la legittimità dell’irredentismo, ma intende a far trionfare una sua speciale politica estera. E precisamente questa: che le popolazioni debbano, ad un dato tempo, essere interpellate per costituire liberamente le loro patrie e tutte queste patrie debbano costituire una grande confederazione.
Forte di tale fede, voi avete concluso dichiarando “pazzo o delinquente chi voglia a prezzo della guerra la conquista di Trento e Trieste. Ci pensi se mai la borghesia, perchè sola ad essa spetta la difesa della Patria. Che i socialisti degli altri paesi abbiano fatto differentemente non monta. Si sono tutti sbagliati. I socialisti italiani non devono avere nè simpatie, nè antipatie. Devon star con tutti e con nessuno ed attendere gli arbitrati fra le nazioni„.
Ebbene, caro Morgari, io sono un fratello che non sa adattarsi a restare sull’altra riva e prima di veder sè e il proprio paese condannato al servaggio austriaco, si permette di prender la parola.