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VI introduzione

blemi, in secondo luogo l’impossibilità di ottenerla da parte e dei socialisti e di quanti partiti d’opposizione al Governo fossero fautori della causa italiana, infine l’inevitabile necessità che questi problemi trovino la loro soluzione nel postulato unico: l’annessione all’Italia.

Il qual postulato forma l’oggetto unico delle lettere e dei discorsi della seconda parte. Furono questi ultimi tenuti in vari luoghi d’Italia per divulgare la conoscenza delle terre irredente soggette all’Austria e particolarmente del Trentino e per eccitare gli animi all’opera della loro redenzione.

Benchè non siano queste pagine una trattazione ordinata e sistematica del problema trentino, sono in esse toccate tutte le questioni che formarono il tessuto della vita politica del Trentino di fronte al Governo austriaco — e non soltanto negli ultimi decenni — ed esposti tutti i dati di fatto che possono persuadere della intollerabilità ormai estrema del Governo austriaco dal lato economico, politico, intellettuale e sentimentale; del diritto e storico e attuale nostro alla conquista della indipendenza nazionale; dell’interesse e del dovere d’Italia alla rivendicazione dei suoi naturali confini.

Non è opera letteraria la mia. Sono, i primi discorsi, l’arida traduzione dalla faticosa lor prima forma tedesca. I secondi serbano — nella loro forma di resoconti stenografici — quella assoluta mancanza di ogni ornamento letterario o oratorio, che non solo risponde ad un mio abito mentale, ma a cui debbo la continua attenzione del pubblico sui fatti da me esposti e la immediatezza e chiarezza della loro comprensione, di cui solo mi preme. Scritti, mancando