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jornata ii. trattenimiento x. 267

s’hai lo ciancolo1, la lopa, lo delluvio e lo sfonnerio ncuorpo, che darrisse masto a n’aseno2, funno a na nave, che te norcarrisse l’urzo de lo prencepe3, ne frusciarrisse lo sangradale4, nè te vastarria lo Tevere, nè l’Angravio5, e te magnarisse le brache de Mariaccio6: va pe ss’autre accresie7, va a tirare la sciaveca, va adonanno pezze pe li monnezzare8, va trovanno chiuove pe le lave9, va abboscanno cera pe l’assequie10, va spilanno connutte de latrine pe nchire ssa vozza; e sta casa te para fuoco!: ch’ogne uno ha li guai suoje, ogn’una sa, che porta sotto, ogn’uno sa, che le va pe lo stommaco: ca n’avimmo abbesuogno de ste ditte spallate11 , nè d’accunte fallute, e de ste lanze spezzate! Chi se pò sarvare, se sarva; besogna smammarete da sta zizzenella12! Auciello pierde-jor-



  1. Fame insaziabile.
  2. Divoreresti un asino.
  3. A che alluda con questo: orso del principe, è ignoto.
  4. È una storpiatura del Saint-Graal, la coppa, nella quale, secondo i romanzieri del ciclo brettone, Giuseppe d’Arimatea aveva raccolto il sangue di Cristo. Oggetto preziosissimo, che una stirpe privilegiata lo aveva in custodia; la queste du St. Graal era l’opera del Re Artù e dei suoi cavalieri. Il romanzo più celebre del ciclo è il Perceval di Crestien de Troyes. V. Indic. bibliograf. sull’argomento in C. Nyrop, Storia dell’epopea francese nel Medio evo (trad. it., Firenze, 1888, pp. 442-4). Cfr. R. Guiscardi, Hominibus bonae voluntatis, colla data di Venezia, 1886, pp. 4-5.
  5. Cosi anche nelle Lett.: «L'Angravio e lo Danubio» E il R. suppone che sia corruzione di langravio, i possedimenti del Langravio (?): il Tevere per bere, e i prodotti di quei possedimenti per mangiare. Ma che L’Angravio debba essere un fiume, è evidente: benchè quale sia, non m’è riuscito di accertare, per ricerche che abbia fatto.
  6. Anche: le brache de Mariaccio, è una frase d’allusione ignota.
  7. Chiese.
  8. Spazzaturai.
  9. V. n. 31, p. 110.
  10. Cfr. n. 36, p. 217; e G. III, 1. A coloro, che accompagnano coi ceri le esequie, si suol rilasciare ciò che resta dei ceri, a funzione finita.
  11. Ditte (commerciali) fallite.
  12. Spopparti, staccarti da questa mammella.