Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/29


introduzione xix.


Un altro dei suoi ricordi cretesi c’è conservato in un suo madrigale. Conobbe in Candia «una bellissima Hebrea». Ed a costei, che, certamente, gli toccò il cuore, egli si volgeva con sentimento al tempo stesso di amore e di pietà cristiana, esortandola a farsi battezzare:

Entra nel sacro Fonte,
Leggiadra Donna, ed uscirai più bella,
Come sorge dal mar lucida stella;
Così fia l’alma eguale
A la beltà del viso,
E gareggiar potrai col Paradiso1!

Il Basile era certo in Candia dopo il 1604; e di qui si comincia a poter stabilire qualche data sicura nella sua vita. Tra le sue odi c’è n’ha una, da lui composta per gratitudine dei molti favori, che aveva ricevuti dall’arcivescovo di Candia, Luigi Grimani.2 Ora il Grimani non fu eletto arcivescovo di Candia se non nel 16043.

Ed era certo anche in Candia il 1607. Sulla fine del 1606, per la famosa lotta tra Paolo V e i Veneziani,



  1. Delli Madriali et Ode, ed. cit., I, p. 45.
  2. Ode. pp. 47-8.
  3. In quell’anno morì a Roma il suo predecessore Tommaso Contareno, e Clemente VIII, sulla quaterna proposta dalla serenissima, scelse il Grimani. Cfr. A. Morosini Istorie veneziane latinamente scritte (nella collezione: Degli Historici veneziani, i quali hanno scritto per pubblico decreto), T. III (VII), Venezia, MDCCXX, appresso il Lovisa, p. 303. Il Gams, al solito erroneamente, pone l’inizio dell’arcivescovato del Grimani al 1610 (Series episcoporum eccl. cathol., Ratisbonae, 1873, p. 401).