n’ammore nforma d’Ascanio nzino a Dedone1, che le mese lo fuoco mpietto. Pocca, le venne cossì caudo desederio de sentire cunte, che non potenno resistere, e dobitanno de toccarese la vocca2 e de fare no figlio, che nfettasse na nave de pezziente3, chiammaje lo marito e le disse: Si no venire gente, e cunte contare, mi punia a ventre dare e Giorgetiello mazzoccare! Tadeo, pe levarese sta cura de marzo4 da tuorno, fece subeto jettare no banno: che tutte le femmene de chillo paese fossero venute lo tale juorno. Ne lo quale, a lo spuntare de la stella Diana, che sceta l’arba ad aparare le strate, pe dove ha da spassiare lo sole, se trovaro tutte a lo luoco destinato. Ma, non parenno a Tadeo de tenere tanta marmaglia mpeduta pe no gusto particolare de la mogliere, otra che l’affocava de vedere tanta folla, ne scegliette solamente dece, le meglio de la cetate, che le parzero chiù provecete5 e parlettere, che foro: Zeza scioffata, Cecca storta, Meneca vozzolosa, Tolla nasuta, Popa scartellata, Antonella vavosa, Ciulla mossuta, Paola sgargiata, Ciommetella zellosa e Jacova squacquarata6.
- ↑ Cfr. Verg. Aen. I, 685 sgg. (Liebr. Anm. I, 398).
- ↑ La credenza volgare vuole che le donne gravide, quando desiderano alcuna cosa e non possono averla, se per caso si toccano in alcuna parte del corpo, in quella parte stessa del corpo del bambino verrà impresso il segno (voglia) della cosa desiderata. Perciò, nella Vaiass. del Cortese, la suocera consiglia la nuora: «Se viene a scire prena, ed hai golio De quarche cosa, tiene mente a l’ogna, O te tocca la nateca!» (I, 29; e com. del Tardac, p. 70-1). Cfr. Pitrè (Blbl., XV, 115-20); e Liebr. {Anm., I, 397-8).
- ↑ che appestasse una nave di pezzenti. Temeva, col toccarsi la bocca, di fare un figlio straordinariamente chiacchierone e noioso.
- ↑ Seccatura, molestia. Sul mese di Marzo, e i torti, che gli si attribuiscono, cfr. V, 2.
- ↑ Pronte, svelte.
- ↑ Pei nomi, s’avverta che Zeza è Lucrezia; Cecca, Francesca; Meneca, Domenica; Tolla, Vittoria; Popa, Giuseppa; Ciulla, Giulia; Ciommetella, Girolama. Che, a quel tempo, erano diminutivi molto