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cxcii | introduzione |
sono: «I principali di questa terra amano dopo morte farvi seppellire i di loro corpi, che, per non fastidirvi nel nominare le persone più illustri, dirò solamente..... che Giovan Battista Basile.... giace sotto il pulpito del medesimo tempio sepolto». Ma il Santoro non aveva letto la nota del libro dei defunti, dalla quale appare che il Basile morì a Giugliano, mentre era nel suo ufficio di governatore, e morì sine electione sepulturae.
Agostino Basile poi aveva presente, probabilmente, il Santoro, o faceva lo stesso ragionamento. E l’uno e l’altro furono forse confermati nel loro errore dal vedersi intorno in Giugliano tante famiglie di cognome Basile.
Ma nell’Archivio di Stato si conservano i fuochi, ossia censimenti, di Giugliano, del 1545, 1561, 1595, 1642-3, ecc.; che io ho attentamente riscontrati. Nessuna delle moltissime famiglie Basile, ivi notate, si confronta con quella che doveva essere la famiglia del nostro Giambattista. Nel 1595 (n. 415, 438), c’è anche un Giovan Battista Basile, di anni 15; ma padre, madre, fratelli, sorelle, sono diversi. E, se questo non bastasse, si consideri anche che il Basile, se fu governatore di Giugliano, non poteva essere nativo di quel luogo: perchè i governatori, com’è noto, non potevano essere paesani. Legge, che, veramente, soffriva qualche violazione; ma che non per questo non pesa come un indizio di più contro la nascita giuglianesca del Basile.
Che cosa resta, dunque? — Resta il verso:
In questa propria riva al chiaro giorno:
e se il Basile non mentiva (del che per verità non veggo la ragione); e se conosceva il valore delle parole, possiamo affermare, sulla sua affermazione, ch’egli nacque a Posilipo, o, se si vuole, a Napoli1.
- ↑ Nella G. III, 8, parlando dello Zefiro, il Basile ricorda: «Shioshiaje mprimmo soave soave, che pareva lo viento, che spira a Posileco vierzo la sera».