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cxliv introduzione

Questa traduzione fu ristampata il 1769, il 1784 e il 18631


Circa lo stesso tempo, il Cunto de li Cunti, servì da fonte a Carlo Gozzi per alcuna delle sue fiabe, rinnovandosi cosi il caso di Lorenzo Lippi.

Anzi, proprio le due prime fiabe del Gozzi furono tolte dal libro del Basile. L’Amore delle tre melarance fu, come è noto, recitata la prima volta il 25 gennaio 17612; e ce ne avanza una sorta di scenario, disteso dallo stesso autore. Il terzo atto è tolto di peso dalle Tre cetre (V, 2) del Basile. Nel primo atto, si trova un’altra reminiscenza del Cunto de li Cunti nell’espediente, al quale ricorre Truffaldino per indurre al riso il principe Tartaglia.

E anche di peso è tolta dal Cunto de li Cunti la seconda fiaba del Gozzi: Il Corvo, che fu rappresentato prima a Milano, poi a Venezia, nell’autunno del 1761.

Oltre a queste, il Gozzi non fece altre imitazioni del Cunto de li Cunti3. Il Gozzi, tra gli elaboratori artistici



  1. II Passano cita l’edizione; Il Conto dei Conti, trattenimento de’ fanciulli. Trasportato dalla napoletana all’italiana favella, ed adornato di bellissime figure, In Napoli, si vendono (sic) nella libreria di Cristoforo Migliaccio, 1754, in 12.° (pp. 264, oltre l’antip. e il front.). Secondo l’Imbriani (XII Conti pomigl., Nap. 1876, p. 24), questa deve essere una seconda edizione. Per quella del 1769, v.Pitrè, l. c. Per quella del 1784, v. Molinaro, art. cit. Per quella del 1863, (che ho sott’occhio), anche Passano, l. c..
  2. Le Fiabe di Carlo Gozzi, ed. cit. del Masi; I, Pref., pp. LXXVII, e sgg.
  3. Ne fece, bensì dalla Posilecheata del Sarnelli, a sua confessione;