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84 la lotta a oslavia

solido appoggio di fortificazioni campali, di rifugi, di passaggi protetti, di cunicoli, di trincee, di tane, che le truppe sono costrette a creare quando conquistano con sforzo lento e costante, scavando e minando.

Dove l’offensiva è più difficile, più lunga, più cauta, più faticosa, come sul Podgora, si debbono compire lavori immensi di attacco, che dànno resistenza alla fronte perchè servono anche alla difesa. Le retrovie sono meglio garantite, le comunicazioni più sicure, il sapiente alveare di profonde scavazioni che si distende sui rovesci diventa un serbatoio di riserve pronte; l’arrivo immediato di rincalzi è facile e relativamente protetto. Il nemico che occupasse di sorpresa un tratto della prima linea, avrebbe subito il passo sbarrato da un dedalo di opere; non potrebbe sfondare facilmente, si troverebbe rinserrato come in un sistema di paratie stagne, preso in un intreccio misterioso di passaggi nei quali l’assalto si disgregherebbe per finire senza forza, incanalato in una rete di trincee, ad urtare contro sbarramenti minuscoli e insuperabili.

Ma quando una posizione non è stata raggiunta con i tenaci sistemi dell’assedio, quando l’azione l’ha conquistata solo con brevi soste, alla buona vecchia maniera, non rimangono sul territorio d’avanzata tracce profonde dell’attacco; il terreno impreparato è più o meno scoperto ed esposto, i camminamenti sono po-