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nell, si è accresciuta la portata dei cannoni. Ultimamente è stato abbattuto a cannonate qualche aeroplano che volava a quattromila metri di altezza. L’artiglieria ha contribuito a portare il volo alle maggiori altitudini, e ad essa si deve in parte la necessità di apparecchi ultrapotenti, muniti di prodigiosa forza ascensionale.

I progressi continuano. Abbiamo descritto sommariamente quelli che hanno preceduto la comparsa del Fokker, perchè riassumono le condizioni dell’aviazione al momento della entrata in campagna dell’Italia. Ma da allora tutto si è rinnovato. I tedeschi hanno raddoppiato la forza dei loro Albatros; possono fare ricognizioni e osservazioni nella tempesta; hanno aeroplani potentissimi, per dirigere il fuoco dell’artiglieria, muniti di radiotelegrafia trasmettente e ricevente. I francesi hanno risposto al Fokker con un piccolissimo biplano che è un fulmine, che balza a duemila metri in otto minuti e che raggiunge, nei voli bassi, i duecento chilometri di velocità. Sono entrati in azione apparecchi da caccia a due posti che fanno fuoco tutto in giro. Volano adesso in enormi squadre aeroplani da bombardamento che vanno a centoquaranta chilometri all’ora, con tre uomini a bordo, con due mitragliatrici che sparano in ogni direzione, e che possono percorrere seicento chilometri senza scalo. Con queste macchine si vola anche nella bufera.