Pagina:Barzini - Sui monti, nel cielo e nel mare. La guerra d'Italia (gennaio-giugno 1916), 1917.djvu/56

46 problemi inattesi della guerra


Lo scudo e il casco non bastano. La necessità può far scaturire l’invenzione di vere macchine da guerra che avanzino sopra ogni terreno, può suggerire l’adozione di aeroplani da trasporto, può far trovare risorse prodigiose, per poco che sia secondata l’unione di tutte le capacità nelle ricerche e nelle esperienze.

Non sono molti giorni che i russi si sono impossessati di una strana corazzatura tedesca, fatta di tanti scudi fissati ad uno scheletro di legno munito di ruote. Era un attrezzo in esperimento, imperfetto, rozzo, di difficile manovra, ma era il segno di un lavoro che va meditato. L’esercito che riuscisse a diminuire soltanto della metà i rischi della sua fanteria in avanzata, trionferebbe su tutti. L’offensiva deve uscire da questa sua paralisi, da questa immobilità esasperata e dolorante piena di violenti sussulti.

Dove non arriverebbe il nostro magnifico esercito, che fra tante inaudite difficoltà osa agire con metodica continuità contro una fronte fortificata, e fa dei passi avanti, brevi ma costanti, dove non arriverebbe se per un giorno un solo giorno, i suoi soldati meravigliosi, avanzando come i Romani sotto ad una moderna «testuggine», potessero trovare gli ostacoli e i pericoli ridotti alle proporzioni di quelli di una buona, vecchia battaglia?