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42 problemi inattesi della guerra

la vicinanza le fanterie trovano una protezione reciproca contro l’artiglieria; quando le linee avversarie si toccano non si possono cannoneggiare le trincee nemiche senza rischiare di cannoneggiare le proprie. Ma per questo, appunto, chi attacca deve cominciare col tirare indietro la sua fanteria, mettendola al sicuro dai colpi corti durante il periodo del bombardamento. Il nemico bombardato ritira le sue. Quando il cannone lavora non c’è più nessuno nelle trincee. Le posizioni sono deserte. Il silenzio improvviso che precede l’assalto è come il segnale di una corsa, da una parte e dall’altra. L’assalitore deve raggiungere la sua antica prima linea, e da lì continuare verso la prima linea nemica. Il tragitto è lungo. Spesso quando l’assalto arriva, la posizione è già rioccupata dall’avversario. Tutto vi è devastato, le vedette sono morte, le mitragliatrici sepolte; ma se non tutte le mitragliatrici sono inutilizzate, se due o tre di esse vivono ancora e si svegliano; oppure se la trincea presa è battuta inopinatamente di infilata da altre trincee inconquistate, disposte con criterii impreveduti; oppure se il sistema difensivo si appoggia a qualcuna di quelle ridotte nascoste, sotterranee, complicate e bizzarre, che i soldati espressivamente chiamano «grovigli», e la ridotta rimane in mano al nemico, l’assalto manca.

Manca anche se le difficoltà non sorgono direttamente sulla sua via, se sorgono altrove,