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338 lettere dal mare


Spesso gli agenti lasciavano la riva di notte, su agili motoscafi, forse per dare un riposo sentimentale alla loro alacrità. Uno di loro faceva anche delle gite di piacere sopra un piccolo yacht, con dame a bordo, e andava per acque solitarie, fornito di champagne genuino e di documenti falsi, per provare e la sincera innocenza dei suoi viaggi e la neutralità egualmente sincera della sua persona.

Si scoprì una relazione singolare e strettissima fra le occupazioni di questi personaggi e il rifornimento in alto mare dei sommergibili dalla bandiera variabile, operato da navi la cui bandiera non variava mai: la greca. Sarebbe stato molto utile per gli Alleati penetrare più addentro il segreto di una così perfetta organizzazione. Oh, l'organizzazione!

Un ufficiale appartenente ad una marina prodigiosamente desiderosa di istruirsi in materia si propose di scoprire il sistema scientifico della nutrizione dei sottomarini lontani dalle loro basi. Chiese ed ottenne una licenza, trovò una vecchia carcassa a vapore, vi fece fare dei lavori da un equipaggio che egli aveva arruolato, e, un bel giorno, lui, equipaggio e carcassa scomparvero insieme in alto mare.

Se un visitatore fosse salito a bordo di quella nave bizzarra, che salpava all'insaputa di ogni autorità costituita come una nave contrabbandiera, sarebbe passato di sorpresa in sorpresa.