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336 lettere dal mare


corsa l’ha portata sotto al bordo del trasporto torpediniero, che s’inclinava lentamente. Il battello italiano si è trovato a pochi metri dalla gran prua sbandata, fra i clamori della nave e quelli della terra, e la domanda ansiosa si rinnovava da ogni parte: Was ist es passiert?

Allora una voce vicina ingigantita dal megafono, è salita dal buio, in mezzo agli austriaci, imprudente e magnifica, e il suo grido ha dominato il tumulto: Viva l’Italia!

Filavano come frecce le due siluranti verso l’uscita della rada. Qualche minuto dopo giravano intorno alla carcassa del Michael. Un’ora dopo uscivano al largo. Erano state trentacinque minuti nell’ancoraggio austriaco.

Ed è così che il cimitero delle navi ha un morto di più.