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la sorpresa 331


strano erompeva dal mare, come uno scoglio aguzzo e solitario: la prora del Memphy. Il Memphy andò giù di poppa, ed è rimasto con la prora emersa, sollevata, quasi sospesa, in un atteggiamento che non dà l’idea del riposo, che è pieno di violenza e di sforzo, come se la nave non sia ancora rassegnata e lotti ancora per non inabissarsi tutta.

Navi morte indicano la vicinanza di navi vive. Molte di loro affondarono ormeggiate, e i loro avanzi segnano come dei lugubri limiti alle acque del porto. Infatti, appena hanno girato intorno alla carcassa del Michael, alle due siluranti italiane è apparso il trasporto arrivato poco prima. Aveva dato fondo a poche centinaia di metri dal pontile.

Da qualche minuto esse avevano osservato in una lontananza imprecisabile dei confusi allineamenti di punti luminosi e pallidi, che erano stati nascosti per alcuni momenti dalle sagome sinistre dei vapori naufragati. Ora ricomparivano più vicini, più chiari, più evidenti. Erano gli hublots illuminati del trasporto austriaco, un grande piroscafo di quattro o cinquemila tonnellate. Da quell’istante era condannato.

Tutte le sue lampade di bordo erano accese. In ogni suo angolo si vegliava. Gettata l’àncora dopo il viaggio notturno, la nave si sentiva finalmente sicura, protetta, e compiva tranquillamente le sue operazioni di sbarco. Con