Pagina:Barzini - Sui monti, nel cielo e nel mare. La guerra d'Italia (gennaio-giugno 1916), 1917.djvu/332

LA SORPRESA.

Giugno.

Dal Comunicato ufficiale dell’8 giugno: «Nella notte sul 7, nella rada di Durazzo è stato silurato e affondato un piroscafo nemico da carico».


La notte era così limpida, che a più di sei miglia di distanza la squadriglia ha potuto riconoscere il Capo Durazzo nella massa di ombra che sorgeva lontano, simile ad una isola. La terra è stata avvistata poco prima dell’una.

La squadriglia aveva navigato durante lunghe ore a velocità ridotta aspettando il tramonto della luna per avvicinare le rive nemiche. Scivolava quasi senza rumore in una calma oleosa. Solo le scie turbavano l’immobilità delle acque con lunghe fughe divergenti di onde brevi, eguali, simmetriche. Verso mezzanotte la luna è discesa all’orizzonte, rossa ed enorme, e per qualche momento il vertice della sua falce è rimasto sul mare come una gran vela fiammante. Poi è affondata, e miriadi di stelle si sono accese nel cielo profondo, tutto lo scintillante pulviscolo di soli e di mondi delle notti più pure, aperte sull’infinito. Le navi hanno ripreso allora la velocità. Ma in vista della terra la squadriglia ha rallentato ancora, in-