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gli avventurieri dell'abisso 315


Il comandante fece fermare i motori e nel silenzio profondo cercò di capire. I sommergibili inglesi, per aver maggiore resistenza alla pressione, hanno soppresso i vetri alla torre. Lo sguardo non esce. Bisogna saper vedere col pensiero. Il rumore udito non aveva la molle pesantezza del tocco di un cavo d’acciaio. Era stato di una dura sonorità. Si trattava probabilmente di grosse catene. Ma le catene non servono che ad ormeggiare le boe. Il sottomarino doveva trovarsi quindi impigliato nell’ancoraggio di una boa. Come?

Per resistere alle correnti le boe hanno tre àncore. Tre àncore e tre catene che divergono verso il fondo. Dunque, se il battello incastrato nell’ormeggio fosse disceso verso il fondo avrebbe sentito slargarsi la presa e avrebbe trovato lo spazio per passare. Stabilito questo, il comandante fece riempire i doppi fondi. Il sommergibile si sarebbe strappato col proprio peso alla stretta delle catene.

Infatti, poco dopo cominciò a discendere. Si udivano gli anelli delle catene scorrere rumorosamente lungo i fianchi. Al momento in cui non si fossero più uditi, il sottomarino sarebbe stato libero. Ma scrosciavano sempre, e la discesa diveniva precipitosa, accompagnata da quel frastuono veloce e alto. Era l’inabissamento.

Per la stessa legge della caduta dei corpi nell’aria, un sommergibile che si immerge iner-