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squadriglia in missione 255


posti di manovra, gli equipaggi sono passati silenziosamente ai posti di combattimento. Si attraversa la zona degli agguati.

Una volta, nella buona vecchia guerra, almeno si salpava sicuri. Ora le acque territoriali sono fra le più minacciose. In esse spesso il pericolo aspetta al varco. È in prossimità delle coste avversarie che i sommergibili si mettono alla posta. Vanno fra due acque sulle rotte obbligate del nemico. Infestano gli approcci dei porti.

Di tanto in tanto si segnala l’apparizione fuggitiva di un periscopio nelle vicinanze di un ancoraggio. Le torpediniere escono come segugi alla caccia, ma lo squalo di acciaio sparisce facilmente nelle nostre acque torbide. Sono pochi giorni che un sottomarino nemico è andato a urtare in un apparecchio draga-mine. Poco dopo, una nave in partenza, passando in quella zona, vide il solco bianco di un siluro sfiorarle il fianco. Quasi tutti i siluramenti avvengono così, in vista della terra. Anche della terra nemica, perchè la partita è resa con generosità. Se si segnassero sulle carte i punti dove le navi sono affondate, si vedrebbe come essi si addensino in determinati raggi di disastro che hanno per centro un porto. Si sta assai più tranquilli navigando al gran largo, sul mare profondo.


Doppie vedette, dunque, e tutte ai posti di