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134 la battaglia fra le nevi


Uno di loro si è abbassato e ha sollevato qualche cosa con sforzo. Era la scala di legno che gli austriaci avevano rovesciato. L’ha appoggiata piano piano alla roccia, ed ha cominciato a salire, adagio, adagio, con una calma che acquistava come una terribile solennità.

Il compagno lo seguiva. Ad ogni gradino si fermavano un istante. Sulle loro teste passavano i colpi di fucile degli austriaci, trincerati proprio dove la scala finiva.

Ad un certo momento gli uomini bianchi hanno cessato di salire.

Sono rimasti immobili. Poi si è visto che il primo raschiava con la mano la neve dalla roccia.

«Che cosa fa?» - si chiedevano gli spettatori angosciati. — «Scalza i sacchi a terra?» — «Vuol demolire il parapetto?...»

No, cercava il sasso vivo per armarvi le bombe, che si preparano al lancio percuotendone una spina.

Il compagno gli ha porto dal basso la prima bomba. Egli l’ha palleggiata, l’ha armata battendone il percussore sulla pietra, e col gesto tranquillo del giocatore di bocce ha cominciato ad oscillare il braccio teso per misurare lo sforzo, una volta, due volte, tre.... «Ma lanciala dunque!» — mormoravano gli spettatori oppressi.

L’oscillazione del braccio è finita in uno scat-