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124 la battaglia fra le nevi


Tutta la linea della nostra difesa era in pericolo. Gli austriaci si sarebbero potuti affacciare alla valle del Bût, che è il vestibolo della valle del Tagliamento.

Nei suoi preparativi di guerra contro di noi, i preparativi del tradimento fatti nell’epoca della pace e dell’alleanza, non aveva trascurato quella via di invasione. Mauthen, sul Gail, era trasformato in un gran centro militare, con caserme, magazzini, panifici, ospedali, e una rete di nuove strade lo allacciava a tutte le posizioni dominanti il Passo di Monte Croce. La nostra linea di difesa era al di qua della frontiera, lungo la dorsale del Tierz e del Crostis. Fu in virtù di azioni audaci, le quali hanno del favoloso, che noi riuscimmo a scalare le pareti del Freikofel, a occupare il Pal Grande e il Pal Piccolo, a scacciare gli austriaci dal loro stesso baluardo facendolo nostro.

Tutte quelle vette furono prese, perdute, riconquistate, riperdute, riespugnate, fino all’insediamento definitivo. Gli austriaci non si rassegnarono subito. Ricordate i bollettini ufficiali del luglio? Tutte le notti erano attacchi al Pal Grande, al Freikofel, al Pal Piccolo, allo Zellonkofel, all’una o all’altra di queste bizzarre cime allineate, che hanno declivi accessibili verso il nemico e pareti dirupate e immani dalla parte italiana.

Non era soltanto la paralisi di tutta la preparazione strategica di una offensiva che esa-