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verso la grande muraglia 53


Quando la vettura aveva superato un piccolo ostacolo, per l’impulso ricevuto prendeva delle sùbite rincorse; aveva l’aria di ribellarsi, di voler inseguire tutta quella strana gente; le corde si allentavano, ed i cinesi, contenti, sgambettavano, saltavano, vociando e ridendo; si divertivano come ad un giuoco; percorrevano così, tumultuosamente, un po’ di strada, finchè non si ritrovavano afferrati alle funi nuovamente tese ed immobili. Quel gruppo di uomini ci interessava. Essi non erano dei facchini: erano soltanto dei poveri; non rappresentavano una classe: rappresentavano il popolo. Era il grande popolo cinese, con le sue miserie e le sue virtù, che vedevamo al lavoro. Il bisogno, la spensieratezza, l’indifferenza, la semplicità, la pazienza, l’attività, tutte le qualità e tutti i difetti d’una razza, celati sotto un’apparenza sordida e sinistra, erano attaccati alla nostra macchina. Il vecchio precedeva solennemente la carovana col suo stendardo.

I monti dirupati di Nan-kow ci sovrastavano all’entrata della gola. Il villaggio è addossato alla Nan-shan, la “Montagna del Sud„, che scende a strapiombo sulle case, e, vista dal basso, pare si chini a guardare chi passa nella valle. Fin sulla vetta si arrampicano muraglioni merlati, antiche difese che derivano dalla Grande Muraglia, rimaste quasi intatte perchè quasi inaccessibili all’uomo. La loro distruzione è affidata unicamente al tempo, e il tempo è infinitamente più benigno dell’uomo verso le grandi opere. Il villaggio di Nan-kow si presenta come un ammucchiamento di sassi. Le case, basse e rozze, sono fatte di ciottoli, e lungo le loro fronti corrono alti marciapiedi composti di macigni; il mezzo della via è lasciato per le inondazioni. Un muro da vecchio fortilizio chiude l’abitato. Entriamo, per la sua porta bassa, profonda, buia, nell’unica via del paese. Ha cessato di piovere, e per qualche minuto il sole si affaccia fra le nubi a far sprizzare bagliori dalle pietre bagnate. La gente si fa sugli usci e guarda.

Sembra gente di altra razza. Sono i montanari della Cina, grandi e forti. La loro fisionomia ha la fiera impronta della stirpe tartara. Questa piccola popolazione isolata fra inospitali scogliere,