Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/94

52 capitolo iii.


Il vecchio capo agitava la bandiera e soffiava nel fischietto a gote gonfie. Il fischio significava: Pronti! Ettore legò solidamente le corde grosse alla parte anteriore del telaio, a quei due bracci che sporgono in ogni automobile per imperniare le molle, e un minuto dopo due lunghe file di uomini curvi, attaccati alle funi, tiravano a lenti passi la greve macchina, che altri uomini spingevano. Pioveva sempre. A momenti l’automobile, avanti ai grossi ciottoli, si fermava di colpo; s’impuntava come una bestia Fra le roccie della Lian-ya-miao. — I nostri coolies al lavoro restia. Allora i coolies, bruscamente trattenuti un istante con un piede in aria, riprendevano lo sforzo, cantando per essere più uniti. Cominciava il vecchio, con una voce da bonzo orante, a modulare una cantilena, e tutti gli altri, al ritornello, urlavano in coro: Laè, laè-la! — “Avanti, avanti!„ — e tiravano. Il capo nel suo canto improvvisava; diceva quel che gli passava per la mente: è il tono e l’aria che contano, non le parole. Gli uscivano dalla bocca cose buffe che mettevano gli uomini in allegria, e nel laè, laè-la si sentiva fremere a volte lo strano accoppiamento della fatica e della letizia.