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la partenza 37


il Contal, la Spyker, in completo assetto da viaggio; le macchine francesi dipinte in grigio, l’olandese screziata di bianco, di rosso, di nero, coperta da grandi iscrizioni che dicevano l’itinerario futuro, le distanze, ed altre cose ancora. Un grande e antico cannone cinese, preso dai francesi all’epoca dell’assedio delle Legazioni è costretto a servire da ornamento al cortile della caserma nemica, vicino alle automobili offriva un curioso contrasto. Ma per l’occasione il vecchio cannone s’era ornato di bandiere e di verdura, e pareva far festa. S’era riconciliato anche lui, come il Wai-wu-pu. La banda suonava delle marcie militari, mentre i partecipanti alla corsa compivano la gradevole formalità di ritirare, dalle mani di un rappresentante della Banca Russo-Cinese, il deposito dei 2000 franchi versato a Parigi per l’iscrizione. Du Taillis si aggirava solo nella folla, e la sua faccia espressiva mostrava i segni d’una vaga emozione.

È l’ora.

I conducenti e i meccanici raggiungono le loro vetture. I motori rombano, e dai tubi di scarico si spandono dense nubi di fumo. La voce della folla si leva. Molti ufficiali che son venuti a cavallo, saltano in sella. Cento macchine fotografiche oscillano sulle teste in cerca della mira. Noi italiani corriamo a issarci di nuovo sull’Itala, che palpita e sussulta quasi impaziente di prendere la fuga. Le altre automobili escono dalla caserma.

Non v’è disposizione di partenza; il caso ci fa ritrovare sulla strada in questo ordine: De Dion-Bouton guidata da Cormier, Spyker guidata da Godard, Itala, De Dion-Bouton guidata da Colignon, Contal guidato da Pons. Le automobili sono ferme. Si aspetta il segnale. Il concerto esce dalla caserma e si mette in testa al corteggio. La folla ci circonda e erompe in grida di entusiasmo. Una elegante signora, Mme Boissonnas, moglie del primo segretario della Legazione francese, assume con grazia l’incarico di starter.

Essa solleva la bandiera.

Segue un istante di silenzio nella moltitudine, durante il quale