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444 capitolo xx.


role. Era venuta loro una forza da giganti e un coraggio da leoni. Volevano guadagnarli tutti loro i cinque rubli; avrebbero sollevato dieci automobili....

— Non c’è bisogno di chiedere aiuto al villaggio — esclamarono — facciamo da noi. Abbiamo travi, tavole, tutto.

Andarono, e tornarono di corsa insieme ai loro due compagni che erano rimasti al mulino, e si misero al lavoro. Noi li aiutammo con tutte le nostre forze, e con l’esperienza. A furia di leve e di binde la macchina fu risollevata in mezz’ora. Fortunatamente l’incidente era avvenuto in una ripida discesa. Con la pala scavammo un po’ il terreno avanti alle ruote, Ettore mise in azione il motore e prese il volante, e bastò una buona spinta perchè l’automobile partisse; arrivò al fondo della valletta, passò un piccolo ponte di legno, infilò un viottolo e andò a fermarsi nel cortile del mulino. Il mugnaio stesso ci aveva offerto ospitalità nella sua povera casa.

Sospese il lavoro della mola. Era festa quella sera al mulino. Le donne si affaccendavano; erano due donne, la madre e la moglie del mugnaio. Gli altri uomini erano i garzoni. Ci portarono delle uova, del latte, del pane. Accesero il fuoco nella stufa, accesero tutti i lumi della casa. Uno degli aiutanti arrivò dopo un’ora con un enorme boccione pieno di vodka, che era andato a comperare al villaggio: i cinque rubli cominciavano a convertirsi in ebrezza.

Riuniti intorno a noi, quei grossi uomini biondi, si misero a bere alla nostra salute. Ingoiavano bicchieri colmi del terribile liquore, dopo essersi fatti tre volte il segno della croce col bicchiere in mano e aver pronunziato una breve preghiera. Pareva una libazione sacra: quella sbornia cominciava con la solennità d’un rito. Le donne guardavano, in disparte, melanconicamente, silenziose. Dei bambini sporchi giuocavano in un angolo. Una lampada votiva ardeva avanti all’immagine del Redentore appesa ad una parete rozza dell’isba. All’interno quelle rozze case di travi, calafatate fra trave e trave con muschio secco, dal basso