Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/505


dal volga alla moskwa 443


Guardammo intorno se si vedeva alcun villaggio. Niente. Eravamo in una valletta deserta. In fondo scorreva un torrente gonfiato dalla pioggia. Il Principe ed io, lasciando Ettore alla custodia della macchina, c’incamminammo verso la cima d’una collina per vedere se da lassù ci fosse dato di scorgere luoghi abitati. Non si vedeva niente. La campagna oscura e triste, una prateria ondulata, rotta qua e là da neri boschetti; null’altro. Ci rassegnammo a passare la notte sull’automobile, coperti alla meglio dalle pellicce e dagl’impermeabili. Il torrente muggiva. Tornavamo scoraggiati, quando nello scroscio dell’acqua udimmo un rumore di legno percosso, un rapido ta-ta-ta. Ci fermammo ad ascoltare:

— Si direbbe un mulino — osservammo.

— Ma non si vede una casa!

Guardammo meglio, lungo il torrente. Frugavamo con gli occhi le sue rive.

— Là, là, — esclamai — c’è un tetto.... in quel boschetto di salici.... a sinistra del ponticello.

C’incamminammo in quella direzione; un viottolo ci condusse. Era proprio un piccolo mulino solitario. Entrammo in un cortiletto. Sulla porta d’un’isba era una vecchia che vedendoci rientrò spaventata. Due uomini comparvero, in attitudine poco benevola, chiedendoci:

— Chi siete?

Borghese spiegò il nostro essere, parlò dell’automobile, promise loro equi compensi se ci avessero aiutato, e finì coll’indurli, rabboniti, a venire a vedere la macchina meravigliosa affondata nel fango.

— Bisogna andare al villaggio — dissero dopo avere ben osservato — e chiamare aiuto. Noi al mulino siamo in quattro soli. Quanto siete disposti a spendere per risollevare il carro?

— Cinque rubli! — rispose il Principe. Era la somma di partenza, come nelle aste pubbliche.

Cinque rubli! I mugnai si sentirono abbacinati da questa ricchezza. Cinque rubli! Si guardarono, scambiarono poche pa-