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sulla steppa 381


Vento di ponente: tempesta; vento di mezzogiorno: variabile e nebbia; vento di tramontana o di levante: sereno. Pioveva ancora, ma eravamo diventati allegri come se fosse comparso il sole. Cominciavamo ad esser noi sereni prima del cielo. Montammo in macchina, senza aspettare più oltre, e via.

Non trascorse un’ora che il tempo divenne splendido. La strada era buona, per molti tratti ottima. Andavamo velocemente. Calcolavamo di correre in certi momenti a cinquanta chilometri Un Kirghiso presso Tomsk. all’ora. Mantenevamo comodamente una media di trentacinque chilometri all’ora. Lo sconfinato panorama della steppa si svolgeva con perseverante monotonia. I villaggi erano più rari, e fatti di isbe più piccole; manca il legname in quelle regioni, e le case più povere della Siberia orientale e della Transbaikalia portate lì sarebbero sembrate palazzi. Si vedevano abitazioni minuscole dentro le quali i grossi mujik dovevano certamente star sempre seduti come i santi delle pitture giottesche. Il sole diveniva torrido.

Speravamo di arrivare senza incidenti ad Omsk, ma verso