Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/422

364 capitolo xvi.


— Così? — ed accennammo al nostro costume infangato e al viso coperto di polvere.

— Così, così! Vuol darvi il benvenuto. Vi conduco io. Seguite la mia vettura.

E montò in uno splendido equipaggio che aspettava poco discosto, guidato dall’enorme cocchiere in kaftan azzurro alla moda russa. Quel tragitto fu tremendo. Le vie della Capitale morale della Siberia non avevano niente da invidiare a quelle di Khaldeyeva, e vi rischiammo più volte delle panne vergognose. Ma, ad onta della perfidia delle sue strade, Tomsk ci appariva meravigliosa, elegante, grandiosa, forse anche per il contrasto con la monotonia della taiga. Passavamo per mercati pieni di folla, come quelli d’Irkutsk; ma a mano a mano che scendevamo verso il centro della città, essa perdeva le caratteristiche di città siberiana, si raffinava, vedevamo dei palazzi alla europea, grandi magazzini, dei cantieri, e poi un sontuoso albergo moderno dove più tardi prendemmo alloggio.

Tomsk non ci sembrava diversa da tante grandi città della Russia europea, e il suo movimento ci dava quasi l’illusione di trovarci in qualche sobborgo di Pietroburgo. Passavano le rapide iswoshchik dal piccolo sedile senza spalliera, sul quale quando si è in due bisogna cingersi la vita col braccio, e passavano furgoni, biciclette. Sui marciapiedi, apparizione inaspettata, delle signore eleganti in toilettes estive. Tomsk ci pareva meritasse veramente la fama che gode di città aristocratica.

La ferrovia transiberiana l’ha lasciata lontana da sè, danneggiandola forse nel commercio. Ma Tomsk vive di una vita più eletta: è il grande centro intellettuale della Siberia. Ad essa accorre tutta la gioventù studiosa, alla sua bella università, che, simile a certe università americane, è isolata in un pittoresco bosco di betulle fra i cui rami s’intravvedono le piccole abitazioni degli studenti, graziose come châlets. E accorre da tutta la Siberia la gioventù alla sua moderna scuola tecnologica, alla sua biblioteca grandiosa. La chiamano anche “Tomsk la Dotta„.