Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
nel bacino del jenissei | 335 |
albergo di legno, il migliore, dove ci portarono la benzina e l’olio arrivati per noi. L’albergo non aveva altri inquilini, e nelle sue camere faceva il freddo dei luoghi disabitati; ma la sala da bigliardo, al pianterreno, era piena di ufficiali, di grida e di fumo. E nella notte, in mezzo al vasto gocciolìo della pioggia, ci giungeva confusamente il vociare dei giuocatori e il cozzo delle biglie.
Alle tre del mattino eravamo in piedi. Volevamo giungere In un villaggio siberiano. — Le spettatrici. di buon’ora a Krasnojarsk, lontana 230 chilometri. Poco prima della partenza venne un ufficiale della polizia ad offrirci la scorta di due soldati armati.
— È impossibile — osservò Borghese — non potrebbero seguirci.
— Portateli sull’automobile — consigliò l’ufficiale.
— Non c’è posto che per noi tre.
— Abbiamo notizie della presenza di banditi nella foresta. Tempo fa i rivoluzionari assalirono una caserma di sorpresa, a Krasnojarsk, s’impadronirono di armi e munizioni e aprirono le