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90 | capitolo iv. |
dalla Mongolia hanno accumulato delle dune, hanno soffocato gli scogli sotto ai loro stessi detriti. Nei valloni la sabbia forma vasti declivi livellati che sembrano gran fiumi gialli. A poco a poco ci trovammo sulle vette tondeggianti di quelle dune, per passaggi scavati nella rena dal lungo transito delle carovane. E da lassù per la prima volta vedemmo, simile ad un oceano, azzurro e incerto nella limpidità dell’orizzonte, l’altipiano mongolo.
Là ci aspettavano le immense praterie e il deserto. Là era la fuga, la liberazione, la via dell’Occidente.
Agitammo in aria i cappelli e lanciammo nella serenità del cielo un grido d’entusiasmo: Evviva!