Pagina:Barzini - Dal Trentino al Carso, 1917.djvu/93


il baluardo ripreso 83


nemiche del Cimone stavano per essere martellate da tre lati. L’artiglieria aveva un programma sapientemente studiato, che regolava ogni fase dell’azione, ora per ora, e le centinaia di cannoni erano poste sotto un comando unico, docili e pronte come gli strumenti di una orchestra infernale. Ogni batteria aveva il suo còmpito, il suo obbiettivo, il suo piccolo spazio ove picchiare.

Gli ultimi minuti di attesa erano grevi di ansia e di ebbrezza. Una leggera foschia metteva un velo lievissimo sulla posizione nemica, era una bruma diafana sorta dopo mezzogiorno, e pareva che il Cimone terribile, con le sue balze vertiginose e cineree, fosse subitamente impallidito.

Qualche secondo prima delle tre si è udito il primo colpo di cannone verso il Cengio. Un altro subito ha echeggiato nella valle. La quiete prodigiosa era rotta.

Cominciava una delle più grandi tempeste di fuoco della nostra guerra.

Il bombardamento che ha preparato la conquista del Cimone è durato tredici ore e mezzo, dalle ore quindici del giorno 22 alle quattro e mezzo del giorno 23.

In certi momenti il fuoco ha raggiunto l’intensità di mille colpi al minuto. Abbiamo restituito agli austriaci uno di quei cannoneggiamenti che essi hanno prodigato nell’offen-