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il baluardo ripreso | 77 |
fianchi che attaccarlo di fronte. Perchè la parete
di roccia è ininterrotta, e il tiro delle artiglierie
nemiche batteva assai meglio i fianchi
che non la punta avanzata. Anzi la punta estrema,
per la sua penetrazione nella nostra fronte,
formava un angolo morto, era irraggiungibile dal bombardamento nemico.
Sui fianchi non potevamo muoverci dal fondo dei burroni angusti senza trovarci allo scoperto sotto a tutte le batterie. La nostra occupazione in certi punti aveva, ed ha ancora, del fantastico. Non si può immaginare niente di più strano, di più assurdo, di più favoloso della situazione nel Vallone del Rio Freddo: noi siamo giù nella gola orrida e tenebrosa, e gli austriaci ci occupano i ciglioni dalle due parti. Però le pareti sulle quali sta il nemico sono così alte e così a picco che per spararci addosso gli austriaci dovrebbero abbassare perpendicolarmente le canne dei fucili, far fuoco ai piedi stessi delle rocce, e non possono affacciarsi. I colpi tirati dalle rocce di destra vanno contro le rocce di sinistra. Il nemico spara alla cieca, e la spaccatura mostruosa risuona tutta di un miagolio di pallottole che rimbalzano. Ma ruzzolano giù macigni e granate a mano, quando gli austriaci credono di indovinare un movimento di truppe, e alla notte il rombo dei camions attira tempeste di bombe.