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68 la battaglia sulle vette

collaborazione degli Alleati spetta a noi in questo momento il duro compito di trattenere il massimo delle forze austriache contro di noi. Ci riusciamo. Contribuiamo così potentemente a indebolire le difese dei Carpazi, come se i nostri eserciti manovrassero in Bucovina o in Transilvania.


È sulla nostra destra che la battaglia si accanisce ora con maggiore violenza, contro quella catena di montagne che salgono a scala dalla Conca di Asiago fra il vallone del Nos e quello del Galmarara, montagne allineate a barriera, che formano un costone unico dai fianchi boscosi, il profilo del quale s’incurva a cèntina da vetta a vetta.

Sull’Interrotto, il primo monte, la cui spalla scivola giù verso le case di Asiago, le nubi folte delle nostre granate hanno nella luce del meriggio un colore rossiccio, ardente, affocato. Esse annebbiano il vecchio fortilizio, trasformato da tanti anni in caserma, che scompare e riappare, massiccio e basso come un gran dado oscuro posato sopra un ripiano del monte. Più indietro, sul Mosciagh selvoso, la seconda montagna che sembra guardare verso Asiago da sopra alla testa dell’Interrotto, le esplosioni sono soffocate dal bosco e mettono una bruma fra gli alberi.

È difficile battere con esattezza posizioni ce-