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come fu sventata l'offensiva nemica 31


alla zona di guerra vagoni e locomotive per formare i treni che avrebbero raccolto le truppe in innumerevoli stazioni, lungo le vie seguite dalla marcia; e in queste stazioni, reparti del genio arrivati di urgenza costruivano banchine di carico, impiantavano binari di sfogo. Sulle maggiori arterie ingrossavano torrenti di battaglioni, che scendevano dalle varie zone, e fin dalla prima notte città e villaggi nella piana furono destati dal rombo cadenzato dei passi.

Le truppe che avevano goduto un riposo più breve nella riserva, furono le prime ad essere prese dai treni. Le altre seguirono. Il movimento ferroviario divenne intenso, poi vertiginoso; i convogli si succedevano spesso a pochi minuti di distanza, mentre le dislocazioni rese necessarie dalla battaglia ingombravano le linee del Vicentino. Al trasporto di uomini si aggiungeva il trasporto dei viveri, dei materiali, delle munizioni, dei feriti, delle batterie pesanti, delle batterie campali, delle batterie da montagna, delle batterie someggiate. Durante quattro giorni le ferrovie hanno superato di un terzo la potenzialità massima teorica. Non è prudente ancora dare delle cifre, ma si può dire che per l’offensiva nel Trentino le ferrovie hanno trasportato una quantità di soldati che supera di molto il mezzo milione, e più di ventimila ufficiali, quasi centomila quadrupedi, oltre quindicimila carri. Tutto questo senza interrompere