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come fu sventata l'offensiva nemica 25

La nostra vittoria appare ogni giorno più grande nella luce delle nuove conoscenze. Aver fermato questa immane valanga umana appoggiata da migliaia di cannoni, averla attaccata, averla respinta, e tutto questo in poco più di un mese è un fatto prodigioso che mescola alla nostra esultanza un senso di stupore profondo. Noi intuiamo dietro all’eroismo sublime delle truppe una organizzazione intensa, oscura, gigantesca, diretta da una visione precisa, sicura e immediata delle necessità e delle possibilità, illuminata da una grande e limpida mente creatrice, sospinta da una volontà di acciaio e da una fiducia incrollabile, tenace, animatrice, possente e logica.

Il momento consente di sollevare un poco il velo di mistero che ha dovuto necessariamente coprire l’opera del Comando Supremo, l’attività degli Stati maggiori, il fervore delle preparazioni, la costruzione miracolosa di quella immensa macchina della vittoria che il genio di Cadorna ha ideato pezzo per pezzo fulmineamente negli istanti più tragici della lotta ed ha saputo volere, con la cooperazione più ardente di ogni comando, di ogni organismo, trasmettendo fino alle trincee insanguinate la coscienza sicura del trionfo.

Il Paese non sa ancora che se il nemico fosse riuscito a sboccare nella pianura veneta