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la gloria dell'ala destra 327

Mentre alla destra si combatteva in tal modo, a piè fermo, per dir così, si verificava al centro una situazione bizzarra. L’avanzata della sinistra aveva trascinato in avanti tutta la linea nostra al nord della strada di Oppacchiasella. Al sud della strada invece, la resistenza di Boscomalo teneva la nostra fronte immobile. Una compagnia destinata al collegamento lungo la strada aveva seguito il movimento. Fra le forze della destra ferme e quelle della sinistra in marcia si minacciava di formare una soluzione di continuità. Stava per aprirsi un varco. La linea poteva spezzarsi. Verso mezzanotte, sopra un chilometro e mezzo non si stendeva che una magra e irregolare catena di vedette, ma un’ora dopo un battaglione fresco cominciava a rinsaldare l’apertura.

La battaglia di movimento aveva stranamente quasi troncato in due lo schieramento delle masse combattenti; bisognava portare nuova forza al centro per chiudere solidamente il varco e, se fosse possibile, profittare dell’apertura formatavi per insinuarvi una pressione. Si presentava un lungo tratto di fronte nuovo, addizionale; nella stessa notte delle artiglierie nostre si spostavano per dominarlo. Il giorno 3 si preparava questa azione di collegamento, che doveva essere favorita da un altro attacco dimostrativo della destra estrema, l’ala del sacrificio.