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la gloria dell'ala destra | 323 |
la 144 e sul costone meridionale del Carso.
La vetta è un osservatorio che domina tutta la
regione, poiché da tutta la regione è visto, e
un potente proiettore lancia da lassù il suo
raggio bianco ogni notte fino alle rive dell’Isonzo.
All’Hermada si impernia l’azione della
sinistra austriaca. Coperta di fumo e di
vampe nelle ore di furore, l’Hermada traccia
intorno a sé un raggio di difficile approccio,
crea come una zona di interdizione, taglia un
limite sul quale le battaglie perdono movimento
per prendere quasi una fissità da assedio.
La nostra destra sembra disegnare quasi questo limite. Alla sera del primo giorno della battaglia essa appariva già paralizzata dall’enorme concentrazione della difesa austriaca. Ma assolveva il suo compito dimostrativo. Essa doveva precisamente attirare lo sforzo nemico. Anche senza speranze di avanzata bisognava che riprendesse gli attacchi. Un nuovo assalto su tutta la sua fronte fu deciso per l’indomani all'una e dieci del pomeriggio. Bisognava insistere, minacciare, premere il nemico in quel settore formidabile. L’artiglieria della destra ricominciò il bombardamento delle seconde linee austriache, che la preparazione precedente aveva meno danneggiato.
Fra la Quota 208 e Lucatic, la prima trincea nemica avanzava a saliente e il saliente era organizzato a ridotta. Non si volle aspet-