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320 la gloria dell'ala destra


tentativi della sinistra per impossessarsi del Veliki e del Pecnka contribuirono all’avanzata di questa stessa ala che ora la battaglia ha invece inchiodato.

Il combattimento non è mai così terribile come quando è fermo. La immobilità nella lotta è l’indice dello sforzo massimo. L’azione della nostra destra, dalla strada di Castagnavizza alla Quota 208, è arrivata ad inaudite intensità di accanimento, ha avuto grandezze inenarrabili di valore e di abnegazione, senza il conforto del successo immediato e tangibile. Ma arrivavano laggiù come degli echi della vittoria, le notizie delle conquiste passando fra le truppe che sentivano profondamente la necessità del sacrificio per la fortuna delle armi italiane.

Gli austriaci sono certamente ossessionati dalla paura di un’avanzata nostra sulla strada di Trieste. Per spiegare la resistenza disperata fatta dagli austriaci sulla Quota 208, prima che noi la conquistassimo in una precedente offensiva, un ufficiale nemico prigioniero ha detto laconicamente: «Punto trigonometrico!» La strada di Trieste nasce, per così dire, fra la Quota 208 e la Quota 144. Le due alture sono come due pilastri di una soglia. Non lasciarci sboccare da quella gola, tenerci attaccati ai pilastri; ecco la idea informatrice del piano nemico in questa battaglia. Ma anche se gli austriaci non avessero voluto accumulare le mas-