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la gloria dell'ala destra | 319 |
che al nord, sulla valle del Vippacco e sulle alture di Gorizia. È rimasta immobile la nostra destra, anche perchè gli austriaci, sicuri di aver reso le vette imprendibili, confidando sopra tutto sulle enormi difficoltà del terreno da quella parte, hanno concentrato tutto lo sforzo della difesa dalla parte opposta. I nostri progressi erano stati sempre lievi verso il Veliki, mentre l’ultimo «colpo di spalla» ci aveva portati su Boscomalo, qualche piccolo nucleo nostro aveva persino raggiunto Jamiano, e, persuaso che noi volessimo spingere la nostra offensiva sulla grande via diretta di Trieste, il nemico è corso a sbarrarci il passo.
L’ala manovrante ha avuto gli onori della battaglia.
La vittoria italiana si è affermata nella sua azione; essa si delineava in una successione magnifica di assalti fortunati, nella invasione di sempre nuovi lembi di terra nemica. La nostra attenzione convergeva sulla conquista.
Ma sarebbe ingiusto non riconoscere che la gloria di queste giornate è di tutti, dell’ala marciante e dell’ala rimasta ferma sotto ai più terribili urti della concentrazione nemica, delle truppe che hanno avanzato e delle truppe che hanno resistito. La destra dell’esercito del Carso ha parte nel trionfo quanto la sinistra. La sua tenacia e il suo eroismo hanno contribuito all’impetuoso sviluppo degli attacchi sbaragliatori, come nell’offensiva di ottobre gli accaniti