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292 la conquista



LA CONQUISTA.

Zona di guerra, 1.° novembre.

Le fanterie italiane si sono lanciate all’assalto, su tutta la linea, alle 11,10 precise del mattino.

L’ora è stata fissata all’alba e diramata ai comandi. Ma fin da ieri la decisione era presa di anticipare l’azione risolutiva.

Bisognava anticiparla, non soltanto per tentare di sorprendere il nemico assalendolo in un’ora insolita, ma anche per avere un tempo più largo allo sviluppo della prima fase dell’attacco, la più importante, quella che delinea il risultato. Le giornate si raccorciano, la sera porta una sosta inevitabile e la notte è favorevole al nemico. Ma non è un problema lieve anticipare l’istante fatale dell’assalto, che deve essere preceduto da una calcolata preparazione di artiglieria, lunga e intensa, la cui durata è inalterabile, e che la notte ordinariamente sospende. Non meno di otto o nove ore consecutive di bombardamento sono necessarie per aprire definitivamente la strada alla fanteria. Il sereno di ieri, così limpido, ci ha aiutati. Ha permesso di aggiustare i tiri delle artiglierie con tanta precisione, da poter continuare il bombardamento nella notte, con tutti i calibri,