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268 | l’avanzata |
assalire difese laterali, trincerarsi, chiedere rinforzi
che salivano lentamente sotto a nutriti
tiri di interdizione. Le ondate della nostra avanzata
avevano flussi e riflussi, trovavano il nemico
annidato in posizioni inattese. Bisognava
scovarlo, aggirarlo, costringerlo alla resa a piccole
unità. Nessuna battaglia è stata più varia,
più violenta, più agitata. Alle volte la via
pareva definitivamente aperta verso certi obbiettivi,
verso Locvizza, verso il Pecinka, in
direzione di Lucatic o di Jamiano, ed ecco a
destra o a sinistra uno scatenamento di mitragliatrici
o di artiglierie da montagna nascoste
fra le rocce e nelle buche.
La conquista completa delle posizioni austriache è stata lunga e dura. Quando è cominciata a completarsi, il nemico ha lanciato le sue riserve in un’infinità di contrattacchi, piccoli e grandi, per tutto, preparati da bombardamenti intensi. In certi punti si slanciavano a masse serrate i nemici, a plotoni affiancati, col sistema tedesco. Falciati, respinti, tornavano in nuove formazioni. I più violenti e i più vasti contrattacchi tentarono la sera stessa del 10 la riconquista di Nova Villa e della Quota 208 sud. Tutta la notte, alla luce del plenilunio, gli austriaci hanno cercato di riprendere piede sulle posizioni più importanti. La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla incessante e furiosa