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l’avanzata 265

Per avere un’idea dello svolgimento di questa grandiosa battaglia, che proprio quando pareva che cessasse porta i maggiori guadagni, bisogna raffigurarsi il profilo generale del terreno, depresso nel centro, sollevato sui fianchi. Il centro è dominato dai due ciglioni laterali. Questa conformazione della fronte ha determinato i piani della difesa austriaca. Le massime cure del nemico sono state dedicate al rafforzamento delle due estremità della linea, perchè ogni nostra avanzata al centro doveva essere subordinata all’occupazione delle alture laterali. Soltanto il possesso delle due testate montuose avrebbe dato il possesso dell’intera linea delle posizioni. Le rocciose colline di Nova Villa e i fianchi del Veliki erano i due pilastri della resistenza. Gli austriaci vi avevano prodigato lavori di rafforzamento, trincee, camminamenti, cunicoli, caverne. Ed è su questi punti che il bombardamento nostro ha con maggiore insistenza imperversato.

Ma il tremendo fuoco delle batterie italiane non poteva avere un eguale resultato su tutti i settori. In un terreno così vario, strano, tutto avvallamenti, buche, roccioni, celato in parte da folti boschi, la più violenta preparazione di artiglieria era destinata ad avere un effetto completo soltanto sulle zone visibili, scoperte all’osservazione, dove il tiro poteva essere direttamente guidato. Le trincee austriache, tor-