Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
il generale tempo | 243 |
turali che avrebbero chiuso il passo ai nostri
sui fianchi montuosi, e, non potendo rafforzare
l’argine per tutto, hanno portato subito sul centro
pianeggiante i primi aiuti alla resistenza.
Fra Villanova e Lokvica avevano creato uno
di quei loro sistemi difensivi che sfruttano meravigliosamente
le caratteristiche del terreno.
Qui l’attacco non ha sfondato: ha respinto.
Ha respinto il nemico a passo a passo, fra contrattacchi
incessanti, e la fronte raggiunta traccia
una linea tremula, quasi agitata, piena di
una vibrazione di sforzo, rasenta le macerie
di Lokvica, scende da dolina a muricciuolo
fino alla strada di Costanievica. Da qui rientra
con impeto.
Ha un serpeggiamento violento, come il grafico di una scossa di terremoto. Balza a sudovest, passa al di qua di Villanova, tocca in un punto la linea di partenza, e subito cambia nettamente direzione, si slancia a sud-ovest, abbraccia la Quota 208 sud, rientra un poco, si avventa sulla 144, e spegne le sue ondulazioni veementi nella immobilità della fronte ad oriente di Monfalcone. Questa linea agitata, tutta sobbalzi, che sembra scagliarsi su punti importanti di conquista, che vi si attacca col vertice penetrante di arditi salienti, ha un’eloquenza indicibile. Va e viene tempestosa, racconta vicissitudini di attacchi e contrattacchi, come quei segni sinuosi che le tempeste imprimono sulle