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210 l'attacco


guerre. La «fronte unica» è un ideale raggiunto.


Era sembrato un miracolo la manovra per linee interne, eseguita in otto giorni, che scagliò dal Trentino le nostre masse su Gorizia; ma se si conoscessero i particolari della preparazione per l’offensiva che si è iniziata, si troverebbe che essa è non meno mirabile. Noi attacchiamo posizioni ben munite, sopra un terreno assai più aspro e più difficile di quello del primo altipiano carsico, che ci ha fermati per un anno, e difese da un nemico prevenuto, esperto in tutte le arti della lotta di resistenza. La preparazione, regolare, intensa, palpitava su tutte le vie della guerra.

Affluivano artiglierie colossali in quantità insospettate. Passavano di notte, sotto le piogge scroscianti di questo autunno brumoso, cannoni grandi come tronchi d’albero, e andavano alle loro piazzole già fatte, disseminate in ogni angolo utile. Trovavano tutto pronto, nuove strade di accesso aperte per loro, piattaforme costruite alla loro misura, baluardi, casematte, osservatori, linee telefoniche, e si insediavano. Tutti i sentieri del Carso erano diventati delle grandi arterie automobilistiche, create sotto al fuoco, compiute in pochi giorni, come per magia.

Quando si parla di offensiva si pensa alla