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La Battaglia di Settembre.


L’ATTACCO.

Zona di guerra, 14 settembre.

La offensiva italiana ha ripreso. Era aspettata. Il nemico la presentiva, vi si preparava, lavorava giorno e notte a fortificarsi sempre più, a incavernarsi, ad accumulare nuovi ostacoli per spezzare l’impeto dei nostri assalti. L’attacco vittorioso della testa di ponte di Gorizia aveva avuto il vantaggio di una sorpresa che non poteva ripetersi. Gli austriaci vedevano nella logica della situazione il nostro programma. Cercavano di creare degli argini proporzionati alla marea. Erano in guardia, erano pronti. Non si videro mai delle posizioni apprestate così rapidamente alla difesa, trasformarsi così, giorno per giorno, ora per ora, in formidabili barriere.

Quelle opere di consolidamento e di protezione che erano costate un anno di lavoro sulle prime pendici del Carso, stavano sorgendo eguali sulle nuove linee con magica rapidità. Dopo un mese, la fronte creata dalla battaglia