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176 | il san michele espugnato |
data, spazzata dalle artiglierie di Duino e di Medeazza, è stata il fulcro sul quale si è operata la conversione austriaca. Non resisterà a lungo ma è ancora un punto fisso, un perno della estrema sinistra del nemico.
È lì che gli austriaci fanno lo sforzo più, lungo e tenace. Perchè quelle posizioni si ergono a guardia della via di Trieste. Dobbiamo aspettarci una opposizione furibonda in quel varco verso la bella Città adriatica, che è ogni giorno più nostra. Tutte le risorse disponibili, l’estrema sua ricchezza di uomini e di armi, l’Austria le spenderà per contenderci il passaggio verso Trieste. È così ossessionata dalla paura di perderla, la città prigioniera, che presentendo una nostra grande offensiva l’Austria non ha esitato a concentrare nel settore di Monfalcone il nucleo principale delle sue forze. Aspettandosi un colpo decisivo ha portato tutta la sua preparazione sulla via di Trieste.
La nostra azione dimostrativa nella zona di Monfalcone, iniziata il giorno 4, l’ha confermata nel suo sospetto. Ed è caduta nel tranello. Anche dopo la presa del Sabotino e del Calvario, dopo che la testa di ponte di Gorizia si era sfasciata, nella sera di domenica delle truppe austriache continuavano ad affluire contro Monfalcone. Questo spiega la solidità di quell’ala nemica.
Stamani, una gran quiete gravava su Mon-