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154 il guado dell’isonzo


quali si combatte. Nella zona di Monfalcone è stato catturato un abitante di Monfalcone. Aveva in tasca la chiave di casa. Soltanto, non c’è più la casa.


Stamani la battaglia si è andata avvicinando alla sua fase risolutiva. Il Podgora è stato attaccato anche dalla parte dell’Isonzo. Gli austriaci sulla cresta si difendevano su due fronti. Dalle imboccature delle loro caverne, verso Gorizia, mitragliavano i nostri che salivano dal villaggio di Podgora. Stretti da ogni parte hanno prolungato ostinatamente la loro difesa inutile, cieca, disperata, valorosa.

La salita dal lato dell’Isonzo era lenta e difficile, ma aiutava gli assalti dal lato occidentale, che dovevano valicare soltanto pochi metri. Dalla sera di domenica si vedeva il segnale bianco che indica all'artiglieria il limite dell’avanzata piantato ad un tiro di sasso dalla cresta rossigna. Ogni slancio si frangeva in quei pochi passi. Le trincee austriache, per la conformazione stessa del monte, poste lungo la cresta, non potevano essere battute in pieno dall'artiglieria. L’efficacia della difesa non era sensibilmente ridotta e il sistema dei ricoveri scavati lassù permetteva ai nemici di essere rifugiati e in azione. Combattevano, per dir così, dalle tane.

Nulla può ridire l’eroica, meravigliosa osti-