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il guado dell’isonzo 145


magnifica battaglia al suo inizio, con le sue incertezze, i suoi orgasmi, il suo tumulto, la sua esultanza. Dopo il bombardamento formidabile che in poche ore ha sconvolto i trinceramenti nemici, l’assalto generale ha sfondato di primo impeto la formidabile linea di trinceramenti nemici alle due estremità della testa di ponte, sul Sabotino al nord e sul Calvario al sud. Come si sa il Calvario è il costone del Podgora che scende sopra Lucinico. Oltrepassate in questi due punti le difese nemiche, nella stessa sera le nostre forze hanno manovrato, con uno slancio indicibile, per aggirare le posizioni centrali che resistevano.

Sono dal sud penetrate nel villaggio di Podgora, poi in quello di Grafenberg, mentre dal nord, le truppe che avevano espugnato il Sabotino, scese a San Mauro, operavano verso Salcano. Tutto il fiume alle spalle del nemico era dominato, e i passaggi, che sono sette fra ponti e passerelle, erano sotto il nostro fuoco. Gli austriaci che combattevano ancora non potevano più nè ricevere rinforzi nè ritrarsi.

La battaglia non aveva soste. È continuata intensa nella notte. Una notte fantastica. Cumuli di fumo luminoso e sanguigno, un bagliore di vampe, un fiammeggiare di incendi, indicavano Gorizia nella pianura tenebrosa. Erano i quartieri generali austriaci che bru-