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104 come fu conquistato il passo di rolle


rocce proteggono la mitragliatrice sui fianchi, chiusa in un block-house. Ma un nostro sergente maggiore riesce ad arrampicarsi da dietro sul tetto di larice del block-house, rimuove i sacchi di terra, e con un pezzo di macigno comincia a picchiare furiosamente.

La mitragliatrice si è zittita. Il sergente percuote sempre. Il tetto scosso cigola. Si ode allora dal disotto una voce cavernosa che grida: «Boni taliani!». L’ufficiale è preso.

Tutte le altre mitragliatrici nemiche sono ridotte al silenzio. I rifugi sono invasi, splendidi rifugi pieni di ogni comodità. Un capitano atletico degli Alpenjäger non vuole arrendersi e si avventa contro un nostro minuscolo sottotetente. I due si avvinghiano. Il nostro ufficiale vacilla, un capitano sopraggiunge, l’atleta è atterrato e chiede grazia. Si rialza, si spolvera, e chiede il permesso, prima di esser portato via, di cambiarsi gli abiti. Accordato. «Boni taliani». E da lì a poco egli esce dal suo ricovero vestito in alta uniforme, fumando.

Si formano quattro colonne di prigionieri, mentre i nostri, esultanti ma affamati, si mettono alla ricerca di vettovaglie. Ecco la mensa degli ufficiali austriaci. C’è sul tavolo dell’insalata fresca sopra un candido tovagliolo. Si trovano i condimenti, e l’insalata, annaffiata da buona birra Pilsen, è trovata squisita. Birra, vino, acqua minerale, latte condensato, carne,