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parte più adusta della flava bile fredda e secca per natura, come la terra; ma se abbia chi l’assottigli e chi l’accenda sì abile a concepir fuoco (come l’esalazioni sollevate dal Sole, che pur sono terra fredda e secca), e fuoco sì vemente e sì gagliardo, che tiene del fulmine nella forza, ma è più durevole e più costante. E di qui nasce il furore e quella saggia frenesia della mente, che tutta fuori di sè la rapisce, e tutta in sè la concentra; che le dà, velocissimi moti e la tiene stabilissima e fissa, tutti insieme spargendole e tutti raccogliendole i pensieri. Nè dee mancare, l’uno per alimento a gli spiriti, l’altra tempera il Sangue e la Flemma: acciochè o sterile il troppo secco non renda, o il soverchio caldo non istemperi l’organo, e porti più caligine che splendore. Il predominio però deve essere igneo, il restante del misto a proporzione de’ gradi di questo.

E questa è, s’io mal non indovino, quella tanto famosa Luce secca d’Eraclito. Quell’igneus vigor et coelestis origo che dove più limpida ha la fiamma, e in più purgati umori meno e torbida e fosca, ivi è cosa più di mente celeste che di terreno ingegno.

Questo è quel tanto difficile elettro, Ingegno insieme è Giudicio. L’Ingegno, il Mercurio, tutto istabilità e movimento; il Giudicio, la Chimica, medicina che lo fissa. L’ Ingegno, il Lione e il Delfino, tutto furia, tutto corso; il Giudicio, il freno, e l’ancora che gli regola i furori, che gli rintuzza il moto. L’ Ingegno, la vela il Giudicio la zavorra. Quello, l’ala; questo, il peso. Quello, il volto giovine di Giano; e, questo, il vecchio e canuto. Ma perciochè la tempera degli umori per servigio della mente non è una indivisibile; dalla loro varietà hanno principio le abilià, i genj, i talenti, che a varie i professioni di Lettere inclinano. Imperciochè richiedendosi in alcuni studj più pazienza, e, come suol dirsi, più flemma, in altri maggior prestezza di mente; altrove immaginazione più ferma, altrove discorso più astratto; qui gran memoria, qui capacità abbracciare quasi in un’atto solo la cognizione di molti oggetti, e vederne la dipendenza senza con confondersi; come gli umori e le loro qualità sono