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parte seconda 97

maggior discorso di quello, che s’abbian moto i Zoofiti fra gli animali. Fra Città e Città, anche in Provincie vicine, non si vede egli sì gran differenza d’ingegno, che alcune sembran d’avere, come l’Alessandria d’Egitto1, disegnate le prime loro fondamenta con la polenta; altre, poste su i gioghi dell’Olimpo, aver più alto il piè che l’altre non portano il capo? E donde questo, se nè il cielo, nè l’aria, nè il paese, nè gli spiriti, nè gli umori, che da essi si temperano, hanno punto di forza in quelle azioni, che, proprie dell’anima come principio del discorso, da lei sola si producono, e in lei si ricevono?

Per tanto più provata e certo più ricevuta opinione è, che la tempera della complessione, ond’è lo stato del corpo, serva così all’ingegno e alla diversità del suo gerio, come all’armonia d’una cetera l’aggiustamento delle sue corde, e a diversa armonia, Frigia, Dorica, Lidia, diverso concerto di voci, intervallo di suoni, misure di tempi, ordine e disposizione d’interi e dimezzati tuoni, proprj e aggiunti; onde variissima nasce la musica, grave, Jasciva, guerriera, malinconiosa, allegra. Veggansi i varj, diremo Tuoni e Modi d’ingegno, che dal vario concerto delle prime qualità in nove maniere di corpi umani descrisse Cardano2; veggansi le misure d’otto parti di sangue, due di bile, e due di melanconia, che all’armonia d’un grande ingegno prescrisse il Ficino; e credane ognun quel che vuole, ancor se fosse non ne creder niente.

Questo universalmente par vero, che avendo l’opere dell’ingegno un non so che dell’igneo, sì come mostrano e il velocissimo moto de’pensieri e la natura degli spiriti ignei che lo servono, quegli umori che più tengono del focoso, più sono abili a servirlo, si come all’incontro la flemma lo rende stupido e quasi in un piccol letargo dormiglioso. Dunque la bile, ch’è in eccesso calda e dipoi secca, tutta è in acconcio dell’ingegno. Ma più di lei, come che meno il paja, la malinconia: non quella grossa e d’umor feccioso, che più simbolizza con la flemma nel freddo che con la bile nel secco ma una certa quasi

  1. Plut. in Alex.
  2. Lect. 9. in Hipp. de aere et aquis.